Stato delle popolazioni di camoscio appenninico nei parchi

La fotografia ad oggi riguardante lo stato delle popolazioni di camoscio appenninico nel parchi dell'Italia centrale evidenzia un buono stato di salute generale delle diverse situazioni con, in alcuni casi, popolazioni che, per quanto riguarda il numero di esemplari, sono destinate ad aumentare vertiginosamente. Un segnale positivo che lascia ben sperare relativamente alla realizzazione, mediante le azioni del Life Coornata, della futura nuova colonia (la quinta) nel Parco Regionale del Sirente Velino.

 

 

Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise

I risultati relativi alle ultime operazioni di conteggio in simultanea effettuate in tutta l'area di distribuzione del parco, hanno evidenziato come il numero massimo di camosci osservati nel corso del conteggio 2011 è risultato pari a 530, con ben 131 capretti (i piccoli nati nell'anno). Confrontando questi dati con la serie storica dei conteggi in simultanea estivi, emerge che questi numeri si assestano su valori paragonabili a quelli registrati a partire dal 2009 ma risultano inferiori a quelli relativi al periodo 2000-2005. Positivo il dettaglio sulla struttura di popolazione relativamente alla percentuale dei capretti, di yearling (animali di un anno) e di femmine adulte osservate nel 2011 mentre sembra confermarsi la tendenza degli ultimi anni ad una diminuzione della frazione di giovani di un anno di età sul totale della popolazione, in corrispondenza del quale si registra invece un aumento della frazione di capretti. In ogni caso, il valore percentuale del tasso di sopravvivenza al primo anno di vita ricavato nel 2011, sembra essere del tutto in linea con quello medio della serie storica e sembra anche confermarsi la nuova tendenza positiva, registrata a partire dall'anno di picco negativo (2009), relativamente alla sopravvivenza di questa specifica classe di età.

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Parco Nazionale della Majella

Nel Parco Nazionale della Majella è presente una popolazione costituita attualmente da oltre 500 individui raggruppati in sette branchi principali che, in estate, sono localizzati sul Monte Acquaviva, Cima delle Murelle, Anfiteatro delle Murelle, Monte Focalone-Monte Rotondo, Monte S.Angelo e Cima Macirenelle. In inverno gli individui di ogni branco si distribuiscono nelle zone di svernamento rappresentate prevalentemente dalle valli del versante orientale del massiccio della Majella. Il monitoraggio della popolazione di camoscio, svolto con regolarità a partire dal 2001, ha permesso di rilevare sia il costante aumento della popolazione negli anni che la colonizzazione di nuove aree. Ancora oggi la popolazione del Parco è in espansione sia a livello numerico che di territorio occupato; la numerosità e la distribuzione sul territorio continuano quindi ad essere monitorate attraverso le osservazioni dei branchi e attraverso censimenti annuali che si svolgono in estate e in autunno. Nel Parco Nazionale della Majella, nell'ambito delle operazione di cattura sia per il rilascio in loco che per il trasferimento degli individui in altri parchi, fin'ora sono stati catturati 5 individui e di questi 4 sono stati muniti di radio-collare GPS. I dati ottenuti da queste strumentazioni, unitamente alle osservazioni dirette ed ai censimenti, permettono di approfondire le attuali conoscenze sulla popolazione di camoscio nel Parco.

Per maggiori dettagli ed approfondire la notizia della prima nascita avvenuta nell'area faunistica di Pacentro, leggi Qui



Parco Nazionale dei Monti Sibillini

Il programma di monitoraggio continuativo, reso possibile anche grazie al progetto Life Coornata, ha permesso di seguire in modo dettagliato tutte le diverse fasi di colonizzazione, indicando l'attuale presenza di ben 33 camosci. Di questi, la presenza di 8 femmine adulte (tutte marcate) faceva ben sperare per la possibile nascita, durante questa primavera, di nuovi cuccioli, cosa che sembra si sia puntualmente verificata. I primi rilevamenti infatti, hanno consentito di evidenziare come il nucleo sia attualmente costituito, in aggiunta alle femmine già ricordate, oltre che da 7 maschi anch'essi marcati, da 2 esemplari nati nel 2009, 4 nati nel 2010, 7 del 2011 e, al momento, è stato possibile verificare con certezza la presenza anche di 6 nuovi nati per l'anno in corso. Ovviamente, i censimenti previsti nel Parco per i prossimi mesi, potranno restituire un quadro completo ed esaustivo della situazione nel 2012. Va inoltre sottolineato il lieto evento che ha interessato l'area faunistica di Bolognola che ha visto, in questi giorni, Maia, la femmina ivi ospitata, dare alla luce un piccolo.

Approfondimenti nella sezione comunicazione delle pagine del Parco Nazionale dei Monti Sibillini

 

 

Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

Sulla base degli ultimi dati disponibili, la distribuzione e la consistenza attuale della popolazione di camoscio appenninico sul Gran Sasso prevede, lungo la catena che va da Vado di Sole a Monte San Franco, la presenza di 11 branchi composti da un numero variabile di animali. I nuclei storici, frutto delle reintroduzioni degli anni 1992-94 su Monte Intermesoli e Monte Camicia, sono composti rispettivamente da circa 80 esemplari. Nelle aree di recente colonizzazione, come il Corno Grande il Monte Corvo, i branchi sono composti da 10-15 esemplari, mentre maschi subadulti e giovani sono presenti in dispersione a margine dell'areale idoneo. La tendenza da parte di questi individui a colonizzare nuove aree fa ipotizzare la possibile prossima "conquista" di nuovi territori con un aumento significativo dell'areale. I tassi di accrescimento della popolazione sono stati calcolati intorno al 23% ad indicare che, ogni tre anni si ha un raddoppio della popolazione. In particolare, i giovani nati negli anni 2010 e 2011 hanno superato le 100 unità portando il numero totale dei camosci a circa 450.Un altro dato positivo è la formazione di nuclei con presenza di camosci di tutte le età accertando, grazie all'osservazione di animali marcati reintrodotti, la sopravvivenza di individui fino a 16 - 17 anni di vita.

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