Dalla Majella al Sirente Velino. Storico trasferimento di Camosci per fondare una nuova colonia. - Comunicato del Parco Nazionale della Majella

Un altro obiettivo importante raggiunto dal progetto Life Coornata per la conservazione del Camoscio appenninico.
 

Il 17 luglio scorso è una data che rimarrà alla storia come momento unico per la gestione faunistica del nostro Paese.

L’Ente Parco Nazionale della Majella, capofila del Progetto Life Coornata, assieme agli altri partner, ha raggiunto una delle più importanti azioni previste dal progetto stesso, il cui obiettivo generale è di salvaguardare il camoscio appenninico che oggi sopravvive solo all’interno di alcune delle aree protette dell’Italia centrale.

Dalle alte quote del territorio del Parco Nazionale della Majella infatti, tre femmine sono state catturate, radiocollarate e trasferite nel Parco Regionale del Sirente Velino.

Questa operazione, ha dato il via alla costituzione della quinta colonia di camoscio nell’appennino centrale, come previsto nel Piano d’Azione Nazionale per la conservazione di questa sottospecie.

Le tre femmine battezzate con i nomi di Eva, Lucy e Rosa, sono state catturate utilizzando la up-net e la box-trap, entrambi sistemi di cattura “collettivi” sperimentati per la prima volta nel contesto dell’appennino centrale, nell’ambito di questo Progetto.

Da questo momento in poi Eva, Lucy e Rosa saranno oggetto di un monitoraggio intenso mirato a seguire i primi spostamenti nella nuova area.

Il valore aggiunto del progetto è rappresentato dalla gestione coordinata delle attività che rappresentano delle vere e proprie azioni di sistema tra i Parchi. E’ proprio questa la chiave di successo di un progetto ambizioso come questo che sta dando anche risultati concreti e apprezzabili oltre che di grande interesse scientifico.

Il Presidente dell’Ente Parco Nazionale della Majella, dr. Franco Iezzi, esprime soddisfazione e un sincero ringraziamento per il successo delle operazioni condotte dagli staff tecnici degli Enti coinvolti.

“Con questo progetto, dove il Parco della Majella è il capofila,” aggiunge Iezzi “si sta concretamente migliorando la gestione di questa delicatissima entità faunistica.” 

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