Newsletter n.4

IL PORTALE DEL CAMOSCIO APPENNINICO - Progetto LIFE Coornata

Newsletter n. 4 - 01 ottobre 2012

Il periodo estivo ha visto realizzarsi ulteriori attività di controllo dei nuclei di camoscio previste dal progetto Life Coornata; in tre aree protette dell'Appennino centrale sono stati effettuati i censimenti delle rispettive popolazioni di camoscio appenninico volti a indagare il successo riproduttivo delle diverse colonie e le consistenze numeriche, dati di fondamentale importanza per dare indicazioni della dinamica dei diversi nuclei.

In ogni Parco, il censimento viene effettuato mediante osservazioni standardizzate condotte lungo una rete di itinerari che coprono nella stessa giornata tutta l’area di distribuzione, reale e potenziale, del camoscio. Necessitando, tali operazioni, di un evelato numero di operatori, il coinvolgimento è stato quanto mai ampio interessando volontari, personale del servizio scientifico delle Aree Protette, personale CFS e Guardiaparco.

Vengono poi riportate le ultime notizie relativamente al successo delle recenti operazioni di cattura in natura e trasferimento di alcuni soggetti dal PNM al PNMS, nell’ambito delle attività di consolidamento e costituzione di nuovi nuclei previste dal progetto Life COORNATA.

Gli eventi sono di enorme rilevanza per la storia della conservazione di questo ungulato sia perchè si tratta delle prime catture in natura (seguite da successivi rilasci) effettuate al di fuori dell’area della Val di Rose nel PNALM, sia per le modalità di cattura che hanno visto l’utilizzo per la prima volta di sistemi alternativi a quello tradizionale della telenarcosi.



Conteggi estivi in simultanea e monitoraggio della popolazione nel Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise

Grazie alla collaborazione di circa 50 unità tra personale CFS, guardiaparco, personale del servizio scientifico del Parco e volontari, il 18 e 19 luglio scorsi si sono svolti le attività di conteggio in simultanea e controllo della popolazione nel PNALM accompagnate anche da osservazioni standardizzate per la determinazione della struttura della popolazione in 5 aree campione. Dai risultati è emerso come il numero massimo di camosci avvistati sia risultato pari a 449 individui, dato che si assesta su valori paragonabili a quelli rilevati a partire dal 2009. In aggiunta quest'anno si è registrato un numero di femmine adulte e di giovani di un anno d'età (yearling) molto elevato. Quest'ultimo dato conferma la ripresa della sopravvivenza dei piccoli, fenomeno già rilevato l'anno scorso. LEGGI TUTTO



Il censimento estivo nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini

Nei giorni 17 e 18 luglio si è svolto il censimento estivo delle neocolonia di camoscio appenninico presente sui Sibillini. L'attività ha interessato maggiormente le aree di presenza dei camosci, ma sono stati inseriti anche nuovi itinerari in aree di possibile espansione; questo in ragione della presenza di un buon numero di subadulti nati in natura nell'area protetta che suggerisce la necessità di controllare anche nuove aree di possibile espansione. Il censimento si è comunque focalizzato soprattutto sull'osservazione dei nuovi nati. Grazie alla partecipazione di agenti del CTA, dipendenti e collaboratori del Parco e di ben 26 volontari, è stato possibile coprire tutti gli itinerari previsti, giungendo all'avvistamento di 19 individui sui 34/35 presenti nel Parco.
Il contributo dei volontari appare dunque sostanziale per la realizzazione di queste operazioni e lo sarà sempre di più in futuro man mano la popolazione aumenterà di dimensioni ampliando il proprio areale di distribuzione. Prossimo appuntamento con il censimento autunnale indicativamente previsto per il mese di ottobre. LEGGI TUTTO


Censimento estivo della popolazione di camoscio appenninico nel Parco Nazionale della Majella

Lo scorso 31 luglio, per il dodicesimo anno consecutivo, è stato effettuato il censimento estivo della popolazione di camoscio appenninico presente nel PNM grazie al coinvolgimento di 26 persone tra personale del Parco, del CTA del CFS e da alcuni volontari. Le osservazioni in simultanea effettuate dalle squadre impegnate hanno consentito il conteggio di un numero minimo certo di 720 individui. Ciò significa che la popolazione della Majella, a partire dai 30 individui provenienti dal Parco Nazionale d'Abruzzo con le prime reintroduzioni del 1991-1992 si è accresciuta di anno in anno, ed è oggi la più numerosa esistente per questa sottospecie endemica del nostro Paese. In particolare, sono ben 204 i nuovi nati e 92 i giovani nati l'anno precedente.
I dati raccolti nei conteggi effettuati a partire dal 2000 hanno consentito di seguire l'evoluzione demografica e l'espansione dell'areale di questa popolazione: l’ampia disponibilità di habitat idonei, sia di quelli utilizzati durante la stagione estiva delle nascite e dello svezzamento dei piccoli che di quelli frequentati durante i mesi invernali, più critici per la sopravvivenza degli individui giovani ed anziani, è probabilmente alla base dell'elevata sopravvivenza annua e dunque del continuo e progressivo incremento fin'ora registrato. LEGGI TUTTO


Primo storico trasferimento di camosci appenninici catturati in natura dal PNM al PNMS

Nel pomeriggio del 9 agosto 2012, presso l'anfiteatro delle Murelle nel Parco Nazionale della Majella, sono state catturate 4 femmine di camoscio appenninico. Gli esemplari sono stati dotati di marche auricolari e radio collare GPS e tre di essi sono stati trasferiti e rilasciati nel gruppo del Monte Bove, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini grazie all'ausilio di un elicottero privato della Ditta Butterfly. L'azione fa parte delle attività previste dal progetto Life Coornata ed ha permesso di attivare una fase fondamentale nella conservazione di questo ungulato nell'Appennino centrale. E' infatti la prima volta che vengono catturati camosci in natura in un sito diverso dal nucleo storico della Val di Rose, nel Parco Nazionale d'Abruzzo, per essere reintrodotti in un'altra area protetta.
Inoltre, per la prima volta, sono stati utilizzati sistemi di cattura alternativi a quello tradizionale della tele-anestesia; i camosci sono stati infatti catturati utilizzando la up-net, una sorta di recinto circolare formato da rete che si solleva rapidamente lungo dei pali di sostegno attraverso un comando a distanza una volta che il gruppo di camosci vi è entrato attirato dal sale. Tale sistema permette di catturare contemporaneamente più individui appartenenti allo stesso branco che, rilasciati insieme, dovrebbero mantenere la coesione originaria favorendo cosi l’insediamento del nuovo nucleo.
Approfondimenti della notizia ai seguenti comunicati:
Comunicato 1
Comunicato 2
A fine agosto sono proseguite con successo queste operazioni di trasferimento di camosci dal PNM al PNMS grazie ad un’altra cattura, sempre effettuata nel PNM nell'anfiteatro delle Murelle, mediante l’utilizzo di una box-trap da grotta (una struttura in legno che posizionata all’ingresso di una cavità naturale permette la sua chiusura mediante una rete, intrappolando cosi i camosci entrati); l’esemplare è stato trasferito con successo in elicottero nell’area del Monte Bove sui Sibillini..
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