Azione C.4

Raggiungimento della Minimum Viable Population nel nucleo immesso sui Sibillini.

Attraverso il rilascio di circa 12 soggetti di camoscio appenninico nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini nei primi tre anni di progetto, in modo da integrare i rilasci effettuati nel 2008 (8 esemplari) e quelli previsti nel settembre 2009 (8/10 esemplari), si prevede di arrivare a un numero complessivo di 30 esemplari liberati, con rapporto sessi sbilanciato verso le femmine. Infatti dalle precedenti esperienze sviluppate nell’ambito della costituzione dei nuclei in Majella e Gran Sasso, è emerso come questo numero rappresenti la Minimum Viable Population necessaria per poter arrivare all’insediamento della 4° popolazione di camoscio appenninico. Le attività verranno effettuate con il supporto di personale esterno di comprovata esperienza nelle operazioni di rilascio e monitoraggio di camoscio appenninico afferente all’UNISI, secondo la seguente tempistica:

- 1° anno di progetto: verranno utilizzati camosci provenienti dalle Aree Faunistiche attualmente in funzione presenti nei territori degli Enti Parco coinvolti nel progetto;

- 2° e 3° anno di progetto: si farà ricorso anche a soggetti catturati in natura su Majella e Gran Sasso Laga mediante i sistemi messi a punto nelle Azioni A.4 e C.1, in quanto la situazione attualmente presente nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise non consente di poter prevedere come in passato il prelievo di camosci da quest’area.

I camosci rilasciati saranno dotati di marche auricolari e radiocollare – alcuni anche di tipo satellitare – e verranno sottoposti, come richiesto dai protocolli della IUCN (Linee guida per le re-introduzioni), a uno specifico programma di monitoraggio a opera di personale tecnico esterno di comprovata esperienza sulla specie, per verificare l’andamento del nucleo e permettere nel caso di ritarare le procedure operative. Avere un costante controllo su campo risulta di fondamentale importanza per verificare l’andamento dei nuclei, l’utilizzo dello spazio, ma soprattutto la presenza e l’impatto di quei fattori che, in particolari condizioni, potrebbero risultare limitanti. Inoltre la presenza continua degli operatori, tende a scoraggiare eventuali propositi di bracconaggio

Coordinatore Beneficiario
Beneficiari Associati