Stato di avanzamento delle attività

 

ATTIVITA’ E STATO DI AVANZAMENTO - AGGIORNAMENTO DI FINE PROGETTO

Azioni A

Azioni preparatorie, elaborazione dei piani di gestione e/o dei piani di azione

 

A.1 Attività amministrative del progetto e stipula delle convenzioni

Attività conclusa con la stipula delle convenzioni tra Beneficiario Coordinatore e Beneficiari Associati, e tra i Beneficiari e i partner indicati dal progetto rappresentati dalle Università degli Studi di Siena e di Milano.

 

A.2 Creazione di un Comitato di Coordinamento per le attività di conservazione del camoscio appenninico

La realizzazione di quest'azione ha previsto due attività finalizzate a una gestione coordinata dei diversi nuclei di camoscio appenninico attraverso la creazione di:

  • un Comitato di Coordinamento, costituito il 4 novembre 2010, e formato dai rappresentanti dei partner di progetto, dal supervisore scientifico (UNISI), dal project manager e dai rappresentanti di ISPRA e MATTM; risulta aperto ai rappresentanti di altri Enti e Istituzioni via via individuati sulla base delle tematiche affrontate. Il Comitato di Coordinamento ha continuato le attività grazie all’Azione D1
  • una banca dati comune sulla specie in cui sono raccolti tutti i dati presenti nei diversi Parchi, come supporto all’individuazione di misure coordinate di gestione. Attualmente è accessibile dal sito di progetto ai tecnici delle Aree Protette mediante password, con la realizzazione di una sezione aperta agli utenti previa richiesta di accesso.

ATTIVITA’ PROPEDEUTICHE ALLE CATTURE

Le successive 3 Azioni preparatorie (A3, A4 e A5) hanno rappresentato uno dei punti focali del progetto in quanto:

  • sono state propedeutiche alla realizzazione delle catture in natura nel PNM e PNGSL previste dall’Azione C1 – che è iniziata nel luglio 2011 - per effettuare i rilasci nel PNMS (Azione C4) e PRSV (Azione C5), assicurando nel contempo un prelievo sostenibile sui branchi sorgente;
  • sono strettamente interconnesse tra loro, infatti:

L’Azione A3 ha previsto la stesura di un protocollo che identifica le caratteristiche dei soggetti e dei nuclei da considerare idonei per il prelievo in natura e successivo rilascio nel PNMS e PRSV, senza creare criticità nei nuclei sottoposti a prelievo.

Un primo prodotto dell’Azione A4 è stata invece la stesura di un protocollo sulle procedure di cattura (teleanestesia e metodi meccanici) da utilizzare nel progetto per le catture di camoscio appenninico.

Partendo da queste indicazioni le attività previste dall’Azione A5 hanno portato all’identificazione sia dei branchi su cui effettuare il prelievo che, in base alla presenza di questi e di idonee condizioni logistiche, delle aree in cui operare le catture con i diversi sistemi.

Le rimanenti attività dell’Azione A4 hanno previsto (sulla base del protocollo sviluppato in questa Azione) la cattura, marcatura e rilascio in loco di 7 soggetti nel PNM e PNGSL serviti come supporto del controllo dei branchi nelle aree identificate come idonee per le catture nell’Azione A5, per essere certi che il prelievo di soggetti non influenzasse negativamente sui nuclei oggetto del prelievo. A queste si aggiungono altre 7 catture nel PNALM, ma funzionali alle analisi multidisciplinari previste dall’Azione C2 per definire le cause delle criticità presenti in questa popolazione.

 

A.3 Definizione della procedura di valutazione dell’idoneità dei nuclei da utilizzare per il prelievo in natura

Come da progetto è stato elaborato dai tecnici di PNM e PNGSL in collaborazione con UNISI il documento operativo che individua le caratteristiche dei soggetti e dei nuclei da considerare come idonei per il prelievo in natura e successivo rilascio nel PNMS e PRSV come previsto dall’Azione C1, senza creare criticità nei nuclei sottoposti a prelievo.

 

A.4 Elaborazione dei protocolli di cattura e loro adattamento sul campo nelle aree di prelievo

Questa azione ha previsto:

  • messa a punto delle procedura di cattura da utilizzare in natura e stesura del protocollo sulla base del quale procedere alla realizzazione di catture sperimentali.

E’ stata realizzata una seconda versione (1.2) dello specifico protocollo sulla base delle autorizzazioni avute da ISPRA e MATTM anche per l’utilizzo della box trap.

  • realizzazione delle catture di 7 camosci da rilasciare in loco (dotandone 2 di radiocollare e 5 di marche auricolari) in ciascuna delle 3 aree (PNALM, PNM e PNGSL).

Nel PNALM le 7 catture previste (5 maschi e 2 femmine) sono state realizzate per mezzo di teleanestesia (siringa auto-iniettante contenete il narcotico lanciata tramite un fucile ad aria compressa), tecnica già utilizzata nel PNALM per le catture di camoscio..

Nel PNM sono stati catturati mediante teleanestesia 5 individui (2 maschi e 3 femmine), mentre nel PNGSL sono stati catturati mediante box trap 4 individui (2 maschi e 2 femmine).

I diversi soggetti sono stati resi individualmente riconoscibili mediante marche auricolari e sono stati tutti dotati di radiocollare satellitare e/o VHFad eccezione di 3 individui di 1 anno (1 maschio e 2 femmine) catturati nel PNGSL, e di un una femmina di 3 annio catturata nel PNM.

Si è ritienuto di estrema importanza continuare questa attività nell’ambito dell’Azione C1, infatti la presenza di animali marcati e muniti di collare ha facilitato e reso più efficiente il monitoraggio previsto nell’Azione C1, prosecuzione dell’azione A5.

 

A.5 Individuazione dei nuclei e delle aree per le attività di cattura di camoscio appenninico

Questa Azione è stata condotta nel PNM e PNGSL sulla base dei protocolli realizzati nelle Azioni A3 (Valutazione dei nuclei per il prelievo in natura) e A4 (Procedure cattura) e sulla base di un protocollo specifico non previsto nel progetto ma comunque realizzato dai tecnici dei parchi. L’Azione era focalizzata all’identificazione sia dei branchi su cui effettuare il prelievo che, in base alla presenza di questi e di idonee condizioni logistiche, delle aree in cui operare le catture.

Le attività di campo volte a interfacciare i dati di presenza dei diversi branchi di camoscio con le indicazioni contenute nel protocollo realizzato nell’Azione A3, hanno permesso di individuare i nuclei potenzialmente idonei per il prelievo e trasferimento per formare nuove colonie. Inoltre all’interno delle aree frequentate da questi sono state individuate le zone idonee dal punto di vista logistico - caratteristiche orografiche dell'area occupata dai nuclei e tempi per il suo raggiungimento – per effettuare le catture a scopo di trasferimento tramite la teleanestesia o il posizionamento di sistemi meccanici di cattura.

 

A.6 Stage per i tecnici dei parchi finalizzati all’acquisizione delle tecniche di cattura utilizzate in altre sottospecie di camoscio

Grazie agli scambi di esperienze attivate con gli staff di cattura del Parco Regionale Pale di San Martino, Parco delle Alpi Marittine, Univ. di Torino - CERIGEFAS e il Servei d'Ecopatologia de Fauna Salvatge (SEFaS), Universitat Autònoma de Barcelona e i relativi stage effettuati sia presso alcuni di questi enti che nell’area di progetto, è stato possibile orientarsi su tre specifiche tecniche di cattura alternative alla teleanestesia:

  • trappole a cassetta (box trap): anfratti naturali chiusi con strutture in legno ricoperte di rete, e dotati di una porta a scatto;
  • up-net: serie di pali perimetrali con meccanismo di scatto che fa alzare una rete che chiude i camosci presenti all’interno dell’area;
  • reti a caduta: reti che vengono fatte cadere sopra i camosci, intrappolandoli.

 

A.7 Aggiornamento e implementazione dello studio di idoneità per l’avvio della costituzione del nucleo nel PRSV

Sulla base delle linee guida dello IUCN Guidelines for Re-Introduction i tecnici del Parco in collaborazione con i ricercatori di UNISI hanno realizzato un nuovo studio di idoneità per l’area del Sirente-Velino per massimizzare il successo del rilascio previsto dal progetto, attraverso la realizzazione di:

  • Piano di Idoneità che ha individuato le aree idonee alla specie oltre a quelle dove effettuare i rilasci; per queste oltre ad un’analisi ecologica, sono stati presi in esame i fattori limitanti presenti individuandone le misure di mitigazione. Aspetti relativi all’Human dimension sono stati analizzati mediante l’utilizzo di questionari sottoposti alla popolazione locale e ai visitatori.
  • Programma di rilascio contenete le necessarie indicazioni per le attività di rilascio e la loro tempificazione, funzionali alla costituzione di una nuova colonia vitale sul lungo periodo attraverso il raggiungimento della Popolazione Minima Vitale.

Partendo da questi documenti il PRSV ha prodotto un apposito programma di intervento contenente tutte le misure e procedure per la loro attuazione, che è stato inviato all’ISPRA per le necessarie autorizzazioni all’avvio delle operazioni di rilascio previste (Azione C5). Dopo l'invio di tale documento, condiviso tra tutti i partner di progetto e UNISI, in data 23.07.2012 il PRSV ha ricevuto parere favorevole al rilascio da parte dell'ISPRA. In data 6.08.2012 il MATTM ha accolto il parere ISPRA e, a norma di legge, ha richiesto alla Regione Abruzzo di esprimere parere in merito sulla base di quello ISPRA. Il parere positivo della Regione è arrivato l'8 ottobre 2012. Contemporaneamente il PRSV hha già provveduto alla sottoscrizione degli accordi con 6 diversi Enti (CFS, Comuni di Secinaro, Gagliano Aterno, Celano, Ovindoli e Rocca di Mezzo) territorialmente competenti, per l'istituzione di una specifica area di tutela del camoscio intorno al sito di rilascio sul Monte Sirente. Infine, a partire dal mese di luglio 2013, i primi rilasci con l'atto fondativo della nuova colonia (Azione C5).
 

A.8 Piano di fattibilità per l’ampliamento della distribuzione nel PNM

Non riconosciuta dalla CE e quindi eliminata dal progetto
 

A.9 Elaborazione progetti esecutivi degli interventi di adeguamento delle aree faunistiche

Non riconosciuta dalla CE e quindi eliminata dal progetto

 

A.10 Protocollo per la gestione dei nuclei in cattività

E’ stato realizzato lo specifico protocollo che ha rappresentato lo standard di base seguito da tutti i partner nell’ambito del programma di gestione coordinata del Captive breeding, in funzione sia del benessere dei soggetti ospitati, che di avere animali idonei al rilascio in natura.

 

A.11 Accordo tra PNMS, PRSV e Enti donatori per la cessione di esemplari da reintrodurre

Sono stati sottoscritti gli accordi tra Enti donatori (PNM e PNGSL) e Enti riceventi (PNMS e PRSV) all’interno dei due programmi di traslocazione.

 

A.12 Censimento del bestiame pascolante e valutazione dello stato sanitario nel PNALM e nell’area potenzialmente idonea al camoscio nel PRSV

E’ stato realizzato il censimento degli allevamenti che gravitano in area camoscio (potenziale per il PRSV) mediante verifiche nelle aree di pascolo della consistenza dei capi di bestiame delle aziende, distribuzione del bestiame rispetto alle aree di pascolo assegnate e stato sanitario del bestiame. Questo ha permesso di attuare le necessarie misure di programmazione di interventi gestionali e di prevenzione per evitare il potenziale trasferimento di malattie in grado di inficiare la dinamica di popolazione dei nuclei di camoscio.

 

Azioni B

Acquisto/affitto di terreni o compensazioni per il diritto d’uso.

Attività non previste dal progetto.

 

Azioni C

Azioni concrete di conservazione.

 

C.1 Attuazione di catture e traslocazioni dai nuclei di Majella e Gran Sasso per le nuove colonie

Da quanto emerso dall’Azione A5 sono stati individuati i branchi idonei su cui sono state concentrate le catture.

Queste catture hanno rivestito un importante valore aggiunto per il progetto: tutti gli individui catturati sono stati sottoposti a un rigoroso screening sanitario che ha permesso sia di avere un quadro sulla situazione sanitaria dei nuclei di Majella e Gran Sasso, ad oggi mancante, che di fungere da “parametro di controllo” nell’ambito della popolazione del PNALM per meglio comprendere i fattori di criticità presenti in quel nucleo.

I soggetti ritenuti idonei al rilascio, come sesso e classe di età, sono stati trasferiti nel PNMS o PRSV, mentre quelli non target rilasciati in loco e monitorati in modo da proseguire il controllo dei nuclei oggetto con le modalità previste nel progetto.

A partire da Luglio 2012, nel PNM sono stati catturati 5 animali in totale, 4 dei quali trasferiti al PNMS, ai quali si aggiunge 1 individuo rilasciato in loco in quanto non idoneo al trasferimento. Il giorno 09/08/2012 sono state catturate 4 femmine presso la up net del sito Anfiteatro delle Murelle: 2 femmine di 2 anni e una di 4 anni sono state munite di collare GPS e marche auricolari e sono state trasferite in elicottero nel PNMS in quanto femmine target; mentre una, di 5-6 anni è stata rilasciata in loco dopo essere stata anch’essa munita di collare GPS e marche auricolari con l’obiettivo di facilitare il monitoraggio post-prelievo del branco di appartenenza. Il giorno 29/08/2012 è stata catturata una femmina di 2 anni presso la box trap da grotta (sito ancora una volta dell'Anfiteatro delle Murelle), anche in questo caso dunque un animale particolarmente idoneo ad essere trasferito. L’animale è stato quindi munito di collare GPS e di marche auricolari ed è stato trasferito in elicottero al PNMS.

Nel PNGSL in data 27 marzo 2012 è stato catturata una femmina di 2 anni all’interno della box trap posta a Monte Coppe oltre alle 3 catture di giovani già effettuate nell'ambito dell'azione A4.

Le catture in natura realizzate hanno permesso di raggiungere e superare l’obiettivo del rilascio di 4 individui nel PRSV, essendo state rilasciate 7 femmine a partire dal 17/07/2013. A queste si aggiungono 2 maschi rilasciati nel mese di settembre dall’Area Faunistica di Farindola, e altri 2 maschi presenti nell’Area Faunistica di Bolognola che saranno rilasciati nelle prossime settimane. Analogamente nel PNMS, con il rilascio di 6 camosci da natura (2 femmine e 1 maschio da PNGSL; 3 femmine da PNM) è stata raggiunta la MVP (30 individui rilasciati) come previsto dal progetto.

 

Individuazione animali target e controllo pre-cattura:

PNM

Sono state realizzate in totale 134 uscite di monitoraggio (previste da progetto: 96) delle quali 47 sono state effettuate nel periodo compreso tra il 1/09/2012 e il 31/05/2013, e 87 nel periodo dal 01/06/2013 al 31/08/2013. Il 72% (n.97) delle uscite effettuate ha avuto come oggetto i branchi individuati come idonei ai prelievi e i restanti 28% (n.37) hanno avuto come oggetto i branchi per i quali s’intendevano verificare le caratteristiche al fine di riesaminarne l’idoneità. Nessuno di questi ultimi è risultato possedere caratteristiche tali da poter essere considerato idoneo pertanto, a tal riguardo, resta valido secondo quanto riportato nel Protocollo prodotto nell’ambito dell’Azione A3. Durante le uscite di monitoraggio dei branchi nelle aree di svernamento è stata generalmente rilevata solo una ridotta presenza dei camosci. Questa situazione, determinata dalle sfavorevoli condizioni di innevamento che hanno caratterizzato l’inverno 2012-2013, ha comportato la decisione di non effettuare nessun tentativo di cattura nelle aree invernali-primaverili. A partire dalla prima metà del mese di luglio sono state riprese le attività di monitoraggio presso le aree estive di cattura, in concomitanza con l’arrivo dei primi nuclei di camoscio presso le stesse. Attraverso l’osservazione dei branchi e degli animali marcati, il monitoraggio telemetrico degli individui e il monitoraggio dei siti di cattura (visivo e tramite video trappola), è stato possibile confermare l’idoneità al prelievo dei branchi dell’Anfiteatro delle Murelle e della Cima delle Murelle e pianificare al meglio lo svolgimento delle catture.

PNGSL

Dal 1 settembre 2012 al 31 agosto 2013 il monitoraggio pre-cattura è stato condotto sia mediante osservazione diretta dei branchi che frequentavano le due aree scelte per le operazioni di cattura (Monte Camicia-Coppe e del Monte Prena-Santa Colomba), sia con il monitoraggio indiretto (fototrappolaggio). Per il monitoraggio per osservazione diretta dei branchi sono state eseguite un totale di 145 giornate lavorative sul campo delle quali 55 uscite durante l’autunno 2012, 11 durante l’inverno, 44 durante la primavera e 35 fino al 31 agosto. Inoltre sono state impiegate circa 50 giornate per la manutenzione delle strutture di cattura e l’acquisizione del materiale video. I branchi target sono stati contattati rispettivamente 34 volte (branco ricadente nell’area del Monte Prena) e 65 volte (area Monte Coppe-Camicia). Gli animali marcati e rilasciati nell'area del Monte Camicia - Coppe tra il 2011 e il 2013 sono stati contattati per osservazione diretta un totale di 28 volte.

 

Realizzazione delle catture:

PNM

Nel periodo di riferimento dell’ultimo aggiornamento, sono stati attivati gli stessi siti di cattura già utilizzati nel 2011 e 2012. A scopo precauzionale anche quest’anno è stata prevista una regolamentazione dell’afflusso turistico dal 16/07/2013 al 31/10/2013: sono stati chiusi al pubblico due sentieri (nell’area Anfiteatro delle Murelle - Cima delle Murelle) la cui frequentazione avrebbe potuto arrecare disturbo ai branchi oggetto di prelievo, compromettere le operazioni di cattura e/o arrecare danno alle strutture di cattura.

Dal 01/09/2012 al 31/08/2013 sono state realizzate 10 sessioni di cattura delle quali 6 sono andate a buon fine. In totale sono stati catturati 13 individui, di cui 7 trasferiti al PRSV, 3 al PNMS, 1 individuo è stato rilasciato in loco e 2 individui sono deceduti durante la cattura. La cattura dell’individui denominato F5 ha permesso di raggiungere l’obiettivo dei 7 rilasci in loco, inizialmente previsto nell’Azione A4 e successivamente trasferito in questa Azione.

PNGSL

Sono state effettuate un totale di 48 uscite finalizzate alla cattura degli animali. Da novembre 2012 a metà giugno 2013 (con una pausa da dicembre a inizio aprile, dovuta al forte innevamento che ha danneggiato le trappole) le sessioni di cattura si sono svolte sul monte Coppe, dove sono stati messi a punto 3 diversi meccanismi di cattura. A settembre e ottobre 2012 e a partire da luglio 2013 invece gli scenari di cattura utilizzati sono stati i pascoli estivi (pian de l’Abruna nel 2012 e Santa Colomba e vado di Pieverano nel 2013), dove sono localizzate le multitrap. Fino al mese di settembre 2013 erano stati catturati in totale 5 animali, 3 dei quali sono stati trasferiti al PNMS; tutte le catture sono state realizzate sul monte Coppe. A seguito del proseguimento delle azioni nel successivo perido, alla data di aggiornamento del presente report sono stati catturati un totale di 17 camosci per i quali, il metodo di cattura più efficiente è risultato essere la box trap mentre e il miglior sito di cattura nel Parco il Monte Coppe. Riassumendo il numero di esemplari catturati anno per anno, la situazione ha previsto 3 animali nel 2011, 3 nel 2013, 6 nel 2013 e 5 animali catturati nel 2014. In accordo con la crescente familiarità dei camosci nei confronti delle trappole, l’efficienza di cattura è gradualmente incrementata durante lo svolgimento del progetto life Coornata. Nel PNGSL l’efficienza dei divesi metodi di può essere valutata con il rispettivo numero di animali catturati che può essere così riassunto: Box trap: 9 camosci, Box trap modificata: 5, Immobilizzazione chimica: 3, Multitrap: nessuno. Del totale degli esemplari catturati, 6 individui sono stati traslocati (3 camosci trasferiti al PNMS e 3 al PRSV), mentre 9 animali sono stati rilasciati, dopo essere stati marcati per il monitoraggio, nello stesso PNGSL. 2 animali infine sono deceduti durante la cattura (in entrambi i casi con l’immobilizzazione chimica).

 

Monitoraggio post prelievo:

PNM

Durante le 134 uscite di monitoraggio svolte sono stati raccolti anche i dati per lo svolgimento del monitoraggio post-prelievo, come previsto dallo specifico Protocollo di monitoraggio prodotto per questo Life. I suddetti dati sono stati utilizzati per analizzare la consistenza e composizione dei branchi oggetto di cattura e la loro frequentazione delle aree; in particolare sono stati quantificati e confrontati con la fase pre-cattura, i parametri individuati nel suddetto protocollo come idonei a evidenziare eventuali effetti negativi dei prelievi: a. numero di kid; b. indice riproduttivo; c. sopravvivenza dei kid; d. numero di femmine; e. numero totale di individui. Tali parametri prendono in considerazione sia l’impatto del prelievo a lungo termine (b, c), e sono stati dunque analizzati per il branco oggetto di prelievo nel 2012 (Anfiteatro delle Murelle), sia gli effetti a breve termine (a, d, e), analizzati per i branchi oggetto di prelievo nel 2013 (Anfiteatro delle Murelle; Cima delle Murelle). I prelievi del 2012 e del 2013 non hanno avuto conseguenze negative sui branchi oggetto di cattura.

PNGSL

Un radiocollare GPS è stato applicato a tuti i camosci più vecchi di due anni, mentre per i più giovani si è fatto utilizzo di collari VHF estensibili, oppure semplicemente di marche auricolari. I 9 camosci rilasciati in loco nel Parco vengono costantemente monitorati per acquisire migliori informazioni sui possibili effetti negativi della cattura sul comportamento degli animali, nonché per aumentare la conoscenza dei modelli spaziali dei camosci nel PNGSL. Attraverso il progetto Life Coornata i gruppi di camosci sono stati monitorati regolarmente, gli individui identificati mediante l’osservazioni con stumenti ottici e ogni avvistamento è stato tracciato in una mappa (scala 1: 25.000) e georeferenziato in ArcMap© 9.2. Per ogni avvistamento sono state annotate dimensioni e composizione (classe d’età e sesso degli individui) del gruppo di camosci e le principali caratteristiche dell’habitat utilizzato.

 


C.2 Attività di sorveglianza speciale sulla popolazione di camoscio del PNALM finalizzate alle definizione delle criticità presenti e elaborazione di un piano di intervento

Questa azione si è composta da tre principali linee di intervento:

1. Catture – riassumendo, nel periodo compreso dal 01/09/2012 al 31/08/2013 sono stati catturati 6 camosci, raggiungendo così un totale di 14 individui catturati nell'ambito dell'Azione C2, a fronte dei 13 previsti da progetto. Le catture sono proseguite anche nel periodo successivo ed è stato possibile così arrivare ad un totale di 23 individui catturati. Al netto di alcuni animali deceduti a seguito delle operazioni di cattura (tasso di mortalità: 8,6%), il numero totale di camosci monitorati nel progetto è stato di 20: 18 adulti (8 maschi e 10 femmine) e 2 yearlings (1 maschio ed una femmina).

2. Analisi sanitarie – realizzate attraverso le seguenti linee di intervento:

► analisi sui camosci catturati: sia monitorando il decorso dell’anestesia, che mediante specifiche analisi sui campioni biologici appositamente prelevati;

► necroscopie: nel comprensorio comprendente l’areale camoscio sono stati recuperati e sottosposti a necroscopia e accertamento sanitario i soggetti trovati deceduti e appartenenti a ungulati selvatici e bestiame.

Le analisi sanitarie realizzate nell’ambito di quest’ Azione sono state svolte grazie alla collaborazione con IZSAM e con UNITO, UNIMI e SEFaS secondo quanto previsto nelle convenzioni con essi stipulate nell’ambito del Life. Durante le catture sono stati dunque effettuati i prelievi necessari per lo svolgimento sia delle analisi sierologiche (SEFaS), sia delle analisi copro-parassitologiche (IZSAM, UNITO, UNIMI). A tal fine da tutti i soggetti catturati sono stati prelevati campioni di sangue e sono stati raccolti 238 campioni di feci di camoscio, 142 campioni di feci di cervo e 62 campioni di feci di bestiame domestico, in tutto l’areale del camoscio. Le carcasse dei selvatici, recuperate nel comprendente i comuni al cui interno ricade l’area di distribuzione del camoscio,  sono state conferite all’IZSAM per gli accertamenti sanitari concordati, mentre le carcasse di bovini provenienti dal Comune di San Donato Val di Comino sono state analizzate dalla ASL competente.

Sulla base dei dati sin qui raccolti si intende attivare un programma di approfondimento inserendo nuove indagini realizzate da gruppi che da tempo operano su queste analisi. L’idea di base è quella di indagare le problematiche della popolazione del PNALM attraverso un confronto con le popolazioni del PNM e PNGSL, utilizzabili come “controllo” in quanto non affette da problematiche di tipo sanitario.

3. Controllo – analizzato attraverso le seguenti analisi:

► sovrapposizione alimentare camoscio-cervo: realizzata attraverso l’analisi microistologica di campioni fecali delle due specie;

► sovrapposizione spaziale camoscio-cervo: indagata mediante la tecnica del fecal pellet group count seguendo un protocollo appositamente realizzato;

► consistenza e struttura delle popolazioni di camoscio e cervo: indagata mediante la realizzazione di specifici censimenti;

► medoto naturalistico e telemetrico: i soggetti resi individualmente riconoscibili e dotati di radiocollare sono stati seguiti secondo uno specifico programma di monitoraggio anche in funzione di recuperare eventuali soggetti deceduti.

E’ stata portata a termine l’attività di analisi della dieta di camoscio e cervo completando la raccolta di campioni di pellet group e la relativa analisi microistologica. Sulla base del protocollo operativo, è stata effettuata la raccolta di campioni fecali durante le uscite sul campo in autunno e inverno. La consistenza della popolazione del PNALM è, ad oggi, stimata in oltre 600 individui grazie ai recenti censimenti autunnali 2014 effettuati. Sono state inoltre realizzate, come negli anni passati, le osservazioni finalizzate all’analisi della struttura di popolazione. I dati così raccolti sono stati analizzati per quantificare parametri quali il tasso di natalità, l’indice riproduttivo, il rapporto sessi, l’indice di incremento annuo, il tasso di sopravvivenza al 1° anno e l’indice di sopravvivenza degli yearling. Il monitoraggio degli individui catturati è stato effettuato secondo le modalità previste e già descritte in dettaglio nei precedenti rapporti. La struttura della popolazione ha evidenziato una elevata percentuale stabile di femmine adulte con i loro kids, una condizione questa tipica di una popolazione ben consolidata. Dalla’ltra parte invece, gli animali di un anno, e conseguentemente la Classe I, variano sensibilmente negli anni.Sebbene con alcune differenze, la diminuzione del tasso di sopravvivenza dei kid sembra aver riguardato tutte le aree dal 2008, e sembra essere il fattore principale nel guidare la dinamica della popolazione nel PNALM.

L’indagine parassitologica ha evienziato che il camoscio risulta essere molto più infestato del cervo o del bestiame, anche in termini di intensità. Per i camosci sono state rilevate piccole variazioni spaziali: solo i parassiti gstrointestinali hanno mostrato una variazione signficativa in termini di maggiore intensità nel settore la Meta-Tartari che si caratterizza per un’ampia sovrapposizione la maggiore vicinanza  tra camosci e il bestiame. Gli strongili broncopolmonari verificati risultano essere significativamente superiori rispetto a quanto emerso da studi preceddenti, il che suggerisce un aumento dell’infestazione negli ultimi anni. I risultati parassitologici sembrano essere coerenti con le evidenze anatomopatologiche che hanno rivelato stongiliosi ampiamente diffuse a livello polmonare. Tali condizioni cliniche possono essere correlate adiversi fattori a livello di popolazione e a livello ecologico.

L’indagine sierologica fa emergere che nessuna evidenza di possibile trasmissione tra il bestiame e la popolazione di camoscio è stata rilevata finora. In realtà, su 23 campioni di siero di camoscio, solo 7 sono risultati positivi ad alcune malattie (BVD la più frequente). D’altra parte il bestiame è risultato positivo ad una vasta gamma di malattie (soprattutto toxoplasmosi e BVD, seguite da altre). Il bestiame, quindi, potrebbe rappresentare una sorta di serbatoio per un certo numero di malattie potenzialmente pericolose per i camosci. Considerando la vicinanza tra questi animali sui pascoli, una tale situazione richiede un monitoraggio continuo e attento.

E’ stata realizzata la stesura del Piano di Intervento previsto in quest’Azione.

 

C.3 Attivazione del Captive Breeding programme per tutte le Aree Faunistiche

Non riconosciuta dalla CE e quindi eliminata dal progetto


C.4 Raggiungimento della MVP nel nucleo immesso sui Sibillini

Il progetto fissava al 30/12/2013 il termine dell’Azione ma la CE ha autorizzato la richiesta di proseguire il solo monitoraggio (attività di controllo della popolazione) sino a fine progetto.

E’ stato completato il rilascio dei 30 individui, con rapporto sessi 1 maschio: 2 femmine (numero che rappresenta la Minima Popolazione Vitale necessaria per assicurare il consolidamento di questo nucleo nel tempo, in modo analogo a quanto già verificato in Majella e Gran Sasso), raggiungendo l’obiettivo di progetto per il PNMS. Al previsto programma di monitoraggio, vengono associate ulteriori forme di controllo dei camosci quali:

- realizzazione del censimento autunnale (9/11/2012) ed estivo (7/08/2013);

- utilizzo delle 4 fototrappole acquistate nell’ambito di questo progetto Life;

- monitoraggio nei mesi estivi (da giugno a settembre) della presenza e dell’eventuale impatto dei principali fattori di rischio o di disturbo e potenzialmente limitanti per la neo-colonia (attività turistico-ricreative, bestiame pascolante e competizione interspecifica) nella core area del camoscio. Da inizio giugno sino a fine agosto 2013 sono state dedicate a questa attività 22 giornate di campo.

I dati raccolti hanno permesso di valutare l’andamento della popolazione che, nel corso del progetto Life Coornata, con il rilascio di altri 18 camosci (5 maschi e 13 femmine), in aggiunta ai precedenti 13 animali del periodo antecedente, con la nascita dei nuovi piccoli oltre appunto ai nuovi esemplari liberati, ha raggiunto una consistenza totale di 72 individui a soli 5 anni dall’inizio dei rilasci. L’analisi degli home range degli individui dotati di collare indica come la maggior parte degli individui, soprattutto femmine, nelle prime settimane dopo i rilasci, gravitava ancora nell’area di rilascio (comprensorio del M.te Bove), ma ripetute osservazioni di esemplari giovani, anche di sesso femminile, in nuove aree ha evidenziato una fase di espansione del nucleo con formazione di nuovi branchi. Per questo motivo è stato sviluppato un nuovo programma di monitoraggio volto a tenere sotto stretto controllo anche le aree maggiormente idonee alla specie, ma esterne all’attuale core area.

Da ultimo risulta importante sottolineare come tutte le esperienze sin qui maturate nella gestione del nucleo del PNMS abbiano fornito le basi per la strutturazione delle operazioni di realizzazione della neocolonia del PRSV da poco avviata. Per la prima volta nella sua storia, anche il PNMS è diventato “donatore” di camosci per la formazione di una neocolonia grazie alla cattura, nell’area faunistica di Bolognola, di un maschio adulto di 4 anni chiamato “Vettore” che è stato trasferito in elicottero presso il sito di rilascio del Monte Sirente nel PRSV contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi dell’Azione C5 riguardande la costituzione della quinta colonia, come previsto dal Piano d’Azione Nazionale per il Camoscio Appenninico.



C.5 Immissione del primo nucleo di camoscio appenninico nel PRSV

Il sprogramma di controllo prosegue essendo importante che gli eventuali camosci traslocati al PRSV possano essere controllati nei mesi successivi al loro rilascio.

Completato l’iter autorizzativo nel settembre 2012 da parte degli organi competenti per le attività di rilascio del primo nucleo di camosci, parallelamente il PRSV ha provveduto inoltre all’ attivazione di tutte le misure di mitigazione previste dallo studio di fattibilità realizzato, comprendenti la sottoscrizione (in data 25.09.2012) di un accordo di programma concordato con i 6 diversi Enti territorialmente competenti (CFS, Comuni di Secinaro, Gagliano Aterno, Celano, Ovindoli e Rocca di Mezzo) per l'istituzione di una specifica area di tutela del camoscio intorno al sito di rilascio sul Monte Sirente. Nel frattempo sono state condotte tutte le altre attività preparatorie di supporto alle operazioni di rilascio, compreso l’acquisto dei mezzi e delle attrezzature necessarie per lo svolgimento del monitoraggio dei camosci rilasciati previste nel Progetto. Nell'Area Specifica di Tutela per il camoscio appenninico è stato attuato il divieto totale di accesso, per la durata di un anno (dal 1° luglio 2013 al 16 agosto 2014) a residenti, escursionisti e visitatori al fine di garantire le necessarie condizioni di tranquillità presso il sito di rilascio e area circostante. E’ stata inoltre data ampia informazione sul divieto di accesso mediante punti informativi, centri visite e sito web.

Le operazioni di cattura in natura nelle aree del PNM e del PNGSL per il trasferimento del primo nucleo di camoscio sono state avviate dalla metà di luglio 2013 e, al 31 agosto, è stata realizzata l’immissione di sette femmine adulte. Il trasferimento è avvenuto mediante elicottero della ditta Helywest s.r.l. con la quale è stato stipulato un contratto. Gli esemplari, tutti muniti di marcature auricolari e di radio collare GPS/GSM, sono stati monitorati immediatamente dopo il rilascio sia mediante radiotelemetria sia, laddove possibile, mediante osservazione diretta con l’ausilio di binocolo e/o cannocchiale, conformemente al “Protocollo per il monitoraggio dei camosci rilasciati nel Parco Sirente Velino” elaborato da UNISI. Dopo il rilascio dei primi esemplari parallelamente al monitoraggio radio telemetrico sono state intensificate le attività di sorveglianza. L’accesso all’area di tutela è stato controllato con personale del Parco, del CFS e con personale volontario (guardie ecologiche volontarie) anche in ragione del notevole afflusso turistico nel periodo estivo che caratterizza l’area dell’Altopiano delle Rocche. Sono inoltre state svolte attività di informazione e sensibilizzazione sia contestualmente alle attività di controllo informando sulle motivazioni del divieto, sia mediante uno specifico incontro con la cittadinanza presso Rovere organizzato dal Parco finalizzato a illustrare le attività in corso e sensibilizzare, sia residenti sia visitatori ed escursionisti, sulla necessità del divieto attuato a tutela degli esemplari per garantire loro la necessaria tranquillità nella delicata fase di esplorazione e ambientamento nella nuova area.

Va riportato inoltre il rilascio di due maschi giovani provenienti dall’Area Faunistica di Farindola, nel PNGSL, effettuati rispettivamente il 19.09.2013 ed il 24.09.2013. I due esemplari, riunitesi subito dopo il rilascio hanno frequentato, in un primo momento, il crinale del Sirente presso l’area di Mandra Murata mentre il gruppo delle femmine si trovava a breve distanza più ad est.

Ulteriori rilasci sono stati effettuati nei messi successivi fino a giungo 2014, per un totale di 13 individui liberati, così suddivisi: 7 provenienti da natura dal PNM, 2 da rea faunistica provenienti dal PNGSL, 3 da natura dal PNGSL e 1 da area faunistica del PNMS.



C.6 Programmi speciali di profilassi e miglioramento sanitario del bestiame

Sulla base dei risultati di specifiche indagini effettuate sugli allevamenti che insistono nell’area camoscio è stato realizzato in tutti e 5 i Parchi afferenti al progetto il programma di interventi vaccinali e antiparassitari degli animali al pascolo (non obbligatori per legge e quindi lasciati alla sola sensibilità degli allevatori) in modo da costituire una sorta di “barriera” di animali immunizzati nei confronti delle malattie ritenute a maggior rischio di trasmissione verso il camoscio.

Accanto all’utilizzo di farmaci convenzionali sono state effettuate sperimentazioni con farmaci appartenenti alla medicina fitoterapica per limitare il possibile impatto che queste molecole di sintesi chimica possono avere su specie di invertebrati che giocano un importante ruolo nella degradazione delle deiezioni nei pascoli, nel riciclo dei nutrienti e mantenimento della sostanza organica e quindi della fertilità del pascolo.

 

Azioni D

Informazione del pubblico e disseminazione dei risultati.

 

D.1 Diffusione e messa in rete dei risultati di progetto nell’ambito del Comitato di Coordinamento



Si sono tenuti incontri preliminari di carattere organizzativo in vista delle prime riunioni operative del Comitato, istituito in senso all'azione A.2, finalizzate allo sviluppo in rete delle attività di conservazione. Sono stati avviati i primi contatti con i soggetti da coinvolgere e, oltre a registrare l'interesse manifestato dal Ministero dell'Ambiente a far parte del Comitato, analoghe richieste di adesione sono pervenute dal Corpo Forestale dello Stato e dalla Regione Lazio. Tali soggetti sono stati coinvolti, assieme a tutti i beneficiari del progetto Life Coornata, nelle attività del Comitato.

La successive riunini, convocate dal settembre 2012 fino a tutto il 2014, hanno consentito di poter perseguire, attraverso la redazione del Piano d’Azione, quei risultati istituzionali che il progetto si è prefisso proprio attraverso la costituzione di questo gruppo, l’illustrazione dello stato di avanzamento delle attività di conservazione del progetto Life Coornata, la proposta per la gestione delle Aree Faunistiche del camoscio appenninico in funzione delle attività di consolidamento della colonia nel PNMS e di costituzione di quella nel PRSV, l’illustrazione dello stato di avanzamento del nuovo Piano d’Azione Nazionale del camoscio appenninico. I contatti tra i partner di progetto, ISPRA e MATTM sono stati costanti e hanno portato, come previsto, all’approvazione dei protocolli realizzati e dello studio di fattibilità per l’attivazione dei rilasci nel PRSV. Grazie al lavoro svolto nell’ambito di quest’Azione, è stato possibile sia sottoporre all’attenzione di ISPRA e MATTM le problematiche relative alla gestione del camoscio emerse dallo svolgimento delle attività previste nel Life, sia condividere con le Istituzioni i metodi e i risultati delle attività. Entrambe le suddette azioni hanno fornito un contributo fondamentale nella stesura del nuovo Piano d’Azione Nazionale per la Conservazione della sottospecie.

Nell’ambito dell’Azione D1 è proseguito anche l’aggiornamento del database realizzato con l’azione A2 e, in particolare, a tal riguardo si è provveduto a migliorare la visualizzazione dei dati nella sezione dedicata al pubblico. Questa sezione, accessibile dal sito web del progetto, è stata arricchita con le informazioni riguardanti l’areale di distribuzione del camoscio (e la sua evoluzione nel tempo) nei diversi Parchi, gli home range degli animali monitorati nell’ambito del Progetto, gli esemplari catturati in natura e in area faunistica e i censimenti. L’accesso alle informazioni avviene attraverso un sistema GIS interattivo, cliccando sugli oggetti visualizzati per ottenere informazioni.



D.2 Organizzazione e allestimento di Conferenze Stampa di presentazione del progetto LIFE

Oltre all’allestimento delle conferenze stampa d’inizio e termine di progetto con la distribuzione dei previsti questionari, l’azione prevede anche la pubblicazione di almeno 10 comunicati stampa nel corso del progetto. 16 è stato in realtà il numero totale di comunicati stampa prodotti nel corso del progetto, superiore quindi a quanto pevisto. I comunicati, coordinati da LA in qualità di responsabile per gli aspetti di comunicazione del progetto, sono diffusi anche dagli Uffici Stampa di tutti i partner per aumentarne la diffusione, oltre a essere inseriti sul sito web del progetto.

Altri comunicati sono stati elaborati dagli Uffici Stampa dei singoli Parchi, diffusi e rilanciati dal coordinamento del settore comunicazione del progetto.

 

D.3 Sito web del Camoscio appenninico con pagine dedicate al progetto LIFE Natura

E' online, come da tempistica prevista dal progetto, il sito web sul Camoscio appenninico impostato come un portale dove possano confluire le esperienze, le attività, gli interessi che gravitano intorno al mondo di questo ungulato, dando pubblicità al progetto LIFE e facendo conoscere l'impegno dell'UE per la conservazione della natura tramite informazioni su la Rete Natura 2000 e lo strumento LIFE+.

Contestualmente si è provveduto all'elaborazione del logo di progetto facente parte del coordinato grafico istituzionale.

 

D.4 Opuscolo illustrativo del progetto indirizzato ai visitatori nei parchi coinvolti



Azione conclusa con la stampa e la diffusione, presso i Centri Visita e le strutture di accoglienza delle 5 aree protette coinvolte dal progetto, di una brochure illustrativa a distribuzione gratuita in un numero totale di 12.000 copie. L’opuscolo riporta i Loghi Life e Rete Natura 2000, oltre alla dicitura Materiale realizzato con il contributo dello strumento finanziario Life della Commissione Europea. Riporta in modo divulgativo ma dettagliato le attività del progetto LIFE Natura e i motivi che lo hanno reso necessario illustrando tutte le minacce incombenti sulla specie, l'importanza della costituzione di nuove popolazioni e del rafforzamento di quelle esistenti, indicando inoltre accorgimenti nelle aree critiche, norme di condotta da tenere nelle aree di presenza del camoscio illustrando, infine, lo strumento Life+ e la rete Natura 2000.

 

D.5 Produzione e allocazione di pannelli e bacheche informative nei Parchi

Realizzazione e posa in opera di bacheche (3 per ogni Parco coinvolto dal progetto) con relativi pannelli, incentrati sulla specie, sulle attività del progetto Life ed informazioni specifiche relative ad ogni area protetta in cui vengono posizionate. Tutti i pannelli, sono contrassegnati con i Loghi Life e Rete Natura 2000 e riportano la dicitura Materiale realizzato con il contributo dello strumento finanziario Life della Commissione Europea; il legname utilizzato per le bacheche è certificato al fine di ridurre il carbon footprint del progetto.
 

 

D.6 Filmato educational sul camoscio appenninico

Le riprese hanno riguardato le attività di campo e sono state documentate la liberazione dei soggetti dalle Aree Faunistiche, il censimento e le nascite nel PNMS, PNM e PNALM e gli stage con i gruppi esterni sui metodi meccanici di cattura (Azione A6) nelle aree di Progetto. Nel periodo compreso tra il 01/09/2012 e il 31/08/2013 le riprese sono state realizzate con 2 obiettivi principali: i) documentare le catture e i trasferimenti da natura compiuti nell’estate 2013 tra il PNM e il PNMS per il consolidamento della quarta colonia, e tra il PNM e il PRSV per la fondazione della quinta neocolonia; ii) documentare le attività, quali riunioni e incontri, interviste ai rappresentanti tecnici e istituzionali dei Parchi e documentare l’attività del personale tecnico coinvolto in attività di laboratorio. E’ stata inoltre svolta la ricerca d’immagini d’archivio per documentare le attività svolte nei precedenti progetti Life sulla specie.

La distrubuzione delle copie del DVD è già iniziata in coincidenza con il convegno finale di progetto (Azione. D.9)

 

D.7 Realizzazione di un programma educativo rivolto alle scuole dei comuni delle aree protette di progetto

Realizzazione di un programma educativo rivolto agli alunni delle scuole primarie dei 5 parchi, con incontri formativi, distribuzione di materiale didattico-divulgativo, incontri in classe e laboratori didattici finalizzati ad approfondire la conoscenza della specie e l'importanza della sua salvaguardia. L'azione ha avuto inizio con l'elaborazione del previsto materiale didattico. Lanciato il bando delle idee "Camo-show - camosci appenninici in mostra" per il coinvolgimento delle classi di scuola elementare nei territori di interesse delle 5 aree protette.

Hanno aderito all’iniziativa classi provenienti da istituti scolastici afferenti a tutte e 5 le aree protette coinvolte dal progetto. In particolare, i comuni di provenienza delle classi sono stati: Isola Gran Sasso (TE), Castiglione (TE), Celano (AQ), Guardiagrele (CH), Palena (CH), Lama dei Peligni (CH), Pescasseroli (AQ), Opi (AQ), Villetta Barrea (AQ), Barrea (AQ), Fiastra (MC), Montefortino (FM), Visso (MC).

L’azione è proseguita con i viaggi di interscambio fra le scuole dei Parchi realizzate sul finire dell’anno scolastico 2012/2013, che hanno previsto anche visite guidate alle aree faunistiche, incontri formativi e/o laboratori didattici finalizzati ad approfondire ulteriormente la conoscenza della specie e l’importanza della sua tutela. Tutte le classi partecipanti hanno tutt’ora la possibilità di rimanere in contatto e scambiare esperienze tra loro attraverso un’apposita sezione dedicata alle scuole creata nel sito web di progetto che, tra l’atro, riporta anche tutti i lavori giunti dalle scuole aderenti. E’ stata fatta inoltre l’analisi di 523 questionari (di cui 258 acquisiti all’inizio dell’azione e 265 distribuiti e acquisiti al termine delle attività legate al programma educativo e ai viaggi d’interscambio previsti) che hanno confermato come, il materiale didattico-divulgativo prodotto e le connesse esperienze educative approntate, abbiano avuto un effetto positivo non solo sulla conoscenza della specie ma anche sulla consapevolezza dell’importanza delle azioni di tutela della specie che i Parchi, con il supporto della Commissione Europea, hanno messo in atto con l’obiettivo più generale di migliorare lo stato di conservazione dell’intera biodiversità del nostro Appennino.

 

D.8 Attuazione di un programma di sensibilizzazione dei proprietari gestori di bestiame per il PRSV e nelle altre aree protette per le zone di nuova espansione

Azione di sensibilizzazione dei proprietari e gestori del bestiame, con particolare riferimento ai possibili problemi sanitari, attraverso incontri organizzati nelle diverse sedi dei parchi. L'azione ha previsto incontri presso alcune sedi dei partner di progetto e dei Comuni di interesse, ed è stata proseguita dagli staff di tutti i Parchi anche durante lo svolgimento delle visite presso gli allevamenti, finalizzate alla somministrazione dei trattamenti e alla raccolta di campioni per le analisi copro-parassitologiche (Azione C6).

 

D.9 Convegno finale del Progetto (Workshop internazionale sulle sottospecie prioritarie di Rupicapra)

L’azione si è svolta con la realizzazione del previsto Congresso Scientifico Finale svoltosi a Lama dei Peligni, nel Parco della Majella, dal 17 al 20 giugno 2014. L’evento ha potuto vantare anche ottime presenze: oltre 200 partecipanti e studiosi provenienti da 11 paesi europei, oltre a Georgia e Turchia. L’evento ha avuto anche un’appendice, il convegno promosso da Legambiente “Sulle tracce del Camoscio. Una buona pratica di conservazione per promuovere buone pratiche di ecoturismo”.

 

D.10 Produzione del Layman's report



E’ stato realizzato l’elaborato previsto da progetto.

 


D.11 Organizzazione di un Press tour per i giornalisti

L’azione si è svolta organizzando il previsto press tour, al quale hanno partecipato 10 giornalisti in rappresetnatnza delle maggiori testate radio televisive, quotidiani, periodici, agenzie stampa e web magazine. Il press tour si è svolto in maniera da essere in parte concomitante con il Convegno Scientifico Finale cui all’Azione D9, per dar modo ai giornalisti di seguire anche alcune delle sessioni di maggiore interesse del convegno.

 

D.12 Newsletter periodica avanzamento progetto


Invio di newsletter periodiche di aggiornamento sull'andamento del progetto e sulle azioni da esso sviluppate ad un indirizzario di 545 indirizzi mail selezionati.

Sono state inviate in data 16 maggio 2011, 26 settembre 2011, 11 giugno 2012, 1 ottobre 2012, 10 gennaio 2013, 24 maggio 2013, 28 ottobre 2013, 11 febbraio 2014, 21 marzo 2014, 30 maggio 2014 e 26 settembre 2014. E’ stato quindi ampiamente superato il numero minimo di newsletter previste da progetto.